I farmaci vegetali sfruttano le proprietà terapeutiche di molte piante che sono tradizionalmente note fin dall’antichità. Sono state utilizzate come erbe curative e tramandate di generazione in generazione.
I preparati vegetali hanno rappresentato nei secoli, in ogni parte del mondo e anche in Italia, il principale strumento di cura. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che l’80% della popolazione mondiale utilizza le piante per curarsi. La fitoterapia rappresenta a tutti gli effetti un ramo specifico della medicina ufficiale.(1)
Nel secolo scorso progrediscono le varie tecniche di sintesi chimica dei principi attivi. Il mondo scientifico si indirizza verso sostanze riprodotte interamente in laboratorio. Cala l’interesse verso le piante officinali.
La ricerca oggi continua con l’obiettivo di individuare nuove sostanze naturali dotate di proprietà terapeutiche. La tendenza è l’integrazione dell’attività dei farmaci vegetali con i farmaci di sintesi. È la risposta ad un numero sempre più consistente di persone che per la cura del corpo e la prevenzione scelgono di tornare alla natura.
L’ interesse crescente per il “naturale”
Effetto della globalizzazione dei mercati? Forse. Aumenta l’impiego delle piante o meglio delle cosiddette droghe vegetali. Non più solo elementi di nicchia della medicina naturale, complementare, alternativa e degli integratori alimentari. Dall’azienda artigianale alle multinazionali, i settori alimentare, cosmetico e farmaceutico investono fortemente nei prodotti naturali vegetali.
Alla riscoperta delle sostanze naturali
È una realtà sociale che coinvolge sempre più sia il produttore sia il consumatore.
L’interesse per la medicina naturale ha stimolato lo studio dei farmaci vegetali naturali ed ha favorito la scoperta di nuove sostanze potenzialmente attive.
Sono state isolate ed identificate nuove molecole in piante provenienti da territori ed habitat remoti e inesplorati, principi attivi nei nuovi farmaci vegetali.
I dati sono a favore delle sostanze naturali: le circa 90 000 piante studiate costituiscono la base del 40% dei farmaci, mentre il restante 60% di essi deriva da parecchi milioni di sostanze di sintesi.
Possiamo allora affidarci tranquillamente alla natura?
Purtroppo no! Tutto ciò che è naturale non è sempre innocuo e benefico. È un rischio ricorrere unicamente alle cosiddette cure non convenzionali ed escludere i farmaci di sintesi.
La tendenza diffusa a preferire il “naturale” quando tutto ciò che ci circonda non lo è più, non è un’assoluta garanzia che “faccia bene”. La natura ci regala molte sostanze benefiche e sicure, ma altrettante da evitare o trattare con cautela.
Due punti importanti:
- qualsiasi sostanza introdotta nel nostro organismo, anche una sostanza di origine vegetale, può provocare effetti diversi da quelli attesi
- la conoscenza media nel campo delle erbe medicinali, dei principi attivi vegetali e dei farmaci vegetali è piuttosto scarsa, perché la formazione su questi argomenti è ancora limitata.
E tutto ciò quando cresce sempre di più la domanda di sostanze di origine vegetale a scopo salutistico e si afferma l’idea, spesso fuorviante, che “naturale” sia sinonimo di salutare.
L’Agenzia Italiana del Farmaco ha stilato un
Decalogo per il cittadino
- “Naturale” non è sinonimo di “innocuo”: esistono infatti anche piante tossiche, altre responsabili di effetti collaterali noti, o con specifiche controindicazioni.
- Non dovrebbero essere mai utilizzare le erbe raccolte spontaneamente, bensì quelle garantite dal controllo di un esperto e quindi vendute attraverso i normali canali di vendita (farmacia).
- L’assenza di controllo di qualità può essere causa di contaminazioni (durante la lavorazione) ed errori nell’identificazione delle specie medicinali.
- La maggior parte delle preparazioni empiriche e tradizionali a base di erbe è priva di documentata efficacia, mentre i prodotti erboristici e gli integratori alimentari non hanno il ruolo di medicinali vegetali.
- Le erbe medicinali, in quanto contenenti sostanze biologicamente attive, vanno assunte sotto il controllo del medico o del farmacista.
- I trattamenti a base di erbe vanno evitati in caso di gravidanza o allattamento, per mancanza di studi sulla loro innocuità a lungo termine.
- Neonati, bambini e anziani non dovrebbero usare erbe medicinali senza il controllo medico.
- L’ automedicazione con prodotti a base di erbe dovrebbe essere comunque di breve durata.
- Erbe e preparati vegetali possono interagire con molti farmaci.
- Prima di iniziare un trattamento a base di erbe è necessario che il medico venga informato riguardo particolari condizioni patologiche, allergie o terapie farmacologiche in atto.
Fitoterapia: non alternativa ma integrativa
Fatte le dovute premesse e precisazioni, ricorrere alla fitoterapia in modo responsabile offre dei vantaggi. Noi siamo favorevoli ai farmaci vegetali ed abbiamo destinato in farmacia un reparto dedicato. Con cura ed attenzione selezioniamo le più recenti ed efficaci formulazioni fitoterapiche. Per il paziente deve essere una scelta consapevole con il controllo del medico ed il consiglio del farmacista.
Consigliamo i farmaci vegetali per curare disturbi di lieve e media gravità, ma non possiamo curare malattie importanti solo con le piante.
Le sostanze vegetali usate nella fitoterapia sono moltissime e tutte completamente naturali. I farmaci vegetali contengono principi attivi derivati esclusivamente dalle piante o da associazioni di piante. La fitoterapia moderna non utilizza solo un principio attivo della pianta officinale, ma il fitocomplesso.
Il fitocomplesso è l’insieme dei principi attivi con altre sostanze naturali che ha l’effetto curativo. È essenziale quindi conoscere l’efficacia e la sicurezza dei principi attivi naturali, come agiscono e la loro eventuale tossicità.
Un esempio pratico
Una richiesta molto frequente in farmacia è come curare le infezioni delle vie respiratorie, in adulti e bambini.
Il ricorso agli antibiotici è spesso controindicato perché sono infezioni prevalentemente virali sulle quali l’antibiotico non ha effetto. Abbiamo un riscontro invece positivo dell’estratto di radice del Pelargonio, una pianta medicinale che cresce solo nell’Africa del Sud. Questa varietà medicinale di geranio agisce come antivirale, antibatterico e fluidificante del muco.
Kaloba® è un farmaco vegetale tradizionale a base di radice di Pelargonio in sciroppo, compresse e gocce. È specifico per curare il raffreddore comune, anche di origine virale. Abbiamo constatato la sua efficacia e sicurezza nella cura delle infezioni respiratorie acute. In particolare nel trattamento della bronchite acuta nei bambini, di raffreddore, tosse e mal di gola.
(1) L’Oms nel 2002 ha varato una Traditional Medicine Strategy per le medicine tradizionali. Ha ribadito questo programma anche nel 2008 e nel 2013 e adesso siamo nella fase della strategia 2014-2023
Fonti:
Dal sitoweb di Schwabe Pharma Italia
Ann. Ist. Super. Sanità 2005;41(1):49-54 “Le droghe vegetali: dall’uso tradizionale alla normativa” Dipartimento del Farmaco, Istituto Superiore di Sanità, Roma leggi l’articolo qui
Newsletter a cura del Ministero della Salute Agenzia Italiana del Farmaco Farmacovigilanza n. 12/13, giugno 2005 Leggi la Newsletter qui